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Un Patto per la Salute: le priorità pe la Campania

Il Ministro della Sanità onorevole Beatrice Lorenzin ha partecipato, lo scorso 28 Giugno, a Napoli al convegno “Un Patto per la Salute. Le priorità in Campania”.

In preparazione all’evento è stato chiesto ai medici campani di partecipare ad un sondaggio di opinioni mediante la compilazione di un questionario.

Ben ottocento medici hanno sentito la necessità di dare il proprio contributo alla comprensione di quali potessero essere le  “Priorità in Campania” da proporre al Ministro per il “Patto per la salute” che andrà a stipulare con le Regioni.

Il nostro comparto dell’Ospedalità Privata Accreditata ha così commentato i risultati del sondaggio.

Le tre possibili cause di inefficienza in sanità della Campania ci sembra che si equivalgono e forse potenziano; per cui è vero che abbiamo troppi ospedali e mal distribuiti; troppi costi nell’acquisto di beni, una eccessiva prescrizione di analisi.

Siamo pienamente d’accordo con la maggior parte dei partecipanti nel ritenere che la riorganizzazione del rapporto territorio-Ospedale è necessario e fondamentale per garantire la sostenibilità delle prestazioni sanitarie attualmente erogate; auspicando la piena integrazione ed equiparazione tra strutture pubbliche e private accreditate

Pur credendo fermamente nella universalità e gratuità dell’assistenza sanitaria il momento economico è tale che si impone una qualche maggiore partecipazione del cittadino alla spesa sanitaria regolata sia sull’importanza della prestazione che sul reddito. Non temiamo che tali scelte possano rappresentare un rischio per il settore pubblico a favore del nostro privato accreditato che come il pubblico lavora in regime di accreditamento. Nell’Rbm Salute-Cansis si rileva che negli anni della crisi 12,2 milioni di italiani (quasi il 20 %) si sono rivolti alla sanità privata. E quando si dice sanità privata si intende, senza ombra di dubbio, una offerta sanitaria che va dalla singola prestazione diagnostica alla degenza in reparto, pagata in toto dal cittadino senza alcun intervento del Servizio Sanitario Nazionale, in un rapporto diretto con il professionista o con la struttura sanitaria.

Condividiamo con la maggior parte dei medici (41%) che la revisione dei criteri di riparto del fondo sanitario nazionale sia la priorità che il governo dovrebbe affrontare in primis.

Come sancito dalla Costituzione il cittadino italiano ha la facoltà di scegliere il luogo della sua cura, sul territorio nazionale, senza alcun vincolo per cui l’unico modo per contrastare il fenomeno della migrazione di pazienti in altre regioni è l’investimento in “centri di Eccellenza”.

L’importanza delle cure primarie è tale che esso è certamente il settore nel quale andrebbero prevalentemente  investiti i fondi per potenziare e migliorare la qualità della sanità in Campania.

Ben il 57% dei medici ha indicato nel “Rivedere il criterio di riparto del fondo sanitario nazionale” il migliore mezzo per colmare il gap tra sanità del Nord e quella del Sud così come, ad esempio, si manifesta evidente anche nel nostro settore.

Una sanatoria per risolvere il problema dei precari è certamente la più efficace strategia, tanto che auspichiamo che essa possa riguardare anche i precari dell’Ospedalità Privata Accreditata con un inesorabile controllo da parte del Ministero.

Grave, per tutta la classe medica, è il rischio professionale. Noi ribadiamo l’obbligo dell’assicurazione a carico della struttura sanitaria e vedremmo nel ministero della sanità il controllore di tale adempimento sul territorio nazionale. Ben venga qualsiasi altra iniziativa utile a ridurre il contenzioso medico-legale.

La maggior parte dei medici campani ritiene che liste di attesa eccessivamente lunghe siano la causa dell’aumento del ricorso alla sanità privata non accreditata degli italiani. In realtà anche nel rapporto Censis il 61,6% degli intervistati ha dichiarato che la scelta è stata dovuta alle lunghe liste di attesa del sistema pubblico, mentre il 18% è convinto che nel nostro paese “se paghi sei trattato meglio”. Un altro 27% ha optato per il privato perché i ticket da pagare nel pubblico risultano superiori alla tariffa intera del privato, tale percentuale sale al 37% nelle regioni sottoposte a piani di rientro, dove i tagli al SSR sono stati più consistenti.

L’onorevole Calabrò ha aperto i lavori sollecitando il ministro a porre una particolare attenzione ai problemi della sanità campana da troppo tempo in grave sofferenza.

Il governatore Caldoro ha molto posto l’accento sul fatto che la regione ha completato il suo piano di rientro del debito e sull’uso di criteri inappropriati verso la regione Campania del riparto del Fondo sanitario nazionale.

Il ministro Lorenzin ha con forza affermato che l’epoca dei tagli lineari appare ormai accantonata e si continuerà invece con i tagli alla spesa improduttiva, che però dovranno essere reinvestiti nella sanità. Il Patto sarà un grande piano industriale per la sanità, all’interno del quale attueremo anche un piano di deospedalizzazione nazionale, incentivando pure la prevenzione.

Signora Ministro NOI dell’Ospedalità >Privata Accreditata speriamo tanto di non far parte della spesa improduttiva e di non essere gli a sopportare la deospedalizzazione!!!

Chi potrà mai rassicurare i nostri medici e dare loro la necessaria serenità per condurre quotidianamente il proprio lavoro con gli ottomi risultati del buon padre di famiglia???

Spes ultima dea.

Napoli lì, 19 Luglio 2013                  Pietro Ottomano segretario regionale

 

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